RIPOSINO POMERIDIANO
se la giornata me lo consente,
amo potermi stendere in divano e riposare un po'.
Credo che sia una di quelle cose che so di dover apprezzare dell'essere studente e lavoratrice part-time perché è una abitudine rara da mantenere se hai un classico lavoro.
Quando lavoravo in fabbrica facevo fatica a rinunciarci
ma avendo un'ora e mezza di pausa pranzo
spesso mi chiudevo in macchina dopo aver mangiato e mi assopivo un pochino.
E' uno dei momenti della giornata che più mi gusto:
mi dissocio dalla realtà, mi stacco dai problemi e da ciò che mi circonda.
Lascio il mio corpo lì, fermo e mi rintano nella mia mente,
mi faccio piccola piccola e mi ci tuffo dentro.
Appena chiudo gli occhi il cervello inizia a correre:
non gli sto più dietro,
partono letteralmente i sogni uno dietro l'altro.
La fantasia non ha freni:
spariscono i cancelli,
i muri e tutto ciò che con gli occhi aperti solitamente mi frena.
Posso essere chi voglio,
posso fare ciò che desidero senza paura,
sono invincibile.
Chiudo gli occhi mezz'ora dopo pranzo e mi rialzo dal divano esangue,
esausta,
con il cuore che batte a mille nel petto perché in realtà non mi sono fermata minimamente.
Mi sento viva, ho male ai muscoli perché li ho tenuti contratti:
la mandibola serrata,
i pugni chiusi come se il mio corpo si stesse impegnando per stare al passo con i pensieri.
Mentre la mia mente corre penso che devo segnarmi tutte le idee che mi stanno attraversando,
la voglia di alzarmi prendere qualcosa per annotarle è fortissima,
la paura di dimenticarmi ciò che sto pensando è tanta.
Ma so che la magia si interrompe, il flusso si ferma nel momento in cui riapro gli occhi.
Quindi sfrutto al massimo l'energia, lo slancio
e quando non ce la faccio più, quando sento di essere piena fino all'orlo: esondo.
Mi alzo prendo carta e penna e riverso sulla pagina tutto ciò che sono.
Una cascata impetuosa di cose che rimangono lì appese a post-it sparsi ovunque.
Pensieri, sogni, idee folli le lascio lì appiccicati in giro:
come promemoria, avvertimenti, spunti,
come il segno indelebile della mia anima che è passata da queste parti.
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