CHIEDI E TI SARA' DATO
Fate attenzione a quello che chiedete perché può essere che verrete accontentati.
Erano anni che se potevo esprimere un desiderio,
magari quando vedevo una stella cadente o soffiavo sulle candeline,
chiedevo quasi sempre la stessa cosa.
Avere più costanza e determinazione soprattutto per quanto riguarda lo sport,
o semplicemente credere di più in me stessa, senza abbattermi alla prima difficoltà.
Non ho molta pazienza,
credo che sia una caratteristica tipica delle generazioni più giovani
si stanno abituando ad avere tutto subito.
I social sicuramente hanno aggravato la situazione visto che si tratta di piattaforme
dove si condividono solo i successi, mai i fallimenti e raramente i percorsi.
Io credo di essermi salvata per poco, sono consapevole che per ottenere qualcosa ci voglia tempo, impegno, costanza e tante altre cose ma a volte mi perdo ugualmente.
La corsa è uno di quei pochi momenti di una giornata che dedicavo a me,
per meditare,
per buttare fuori,
per liberarmi.
Non l'ho mai vista come uno sport ma come un hobby,
non ho mai seguito un piano di allenamento e non l'ho mai presa seriamente,
e questo si traduceva in miglioramenti pressoché inesistenti.
Ho iniziato a correre prima di imparare a camminare (come dice sempre la mia mamma),
ma l'assenza di progressi, con il tempo, ha iniziato a pesarmi.
Per questo quando ne avevo l'occasione chiedevo questo: un po' più di grinta.
Il coraggio di osare,
di superare un pochino i miei limiti,
di mettermi in gioco e uscire da quella che era la mia comfort zone.
Ho sempre detto "Un giorno mi farò seguire da qualcuno per la corsa"
e poi ogni scusa era buona per rimandare.
Quest'estate la grinta che ho chiesto per anni l'ho ricevuta, anche se non come me l'ero aspettata.
Giustamente non mi poteva arrivare una scatola sotto l'albero di natale con su scritto
"Ecco tieni la grinta che sognavi!"
Mi reputo una persona abbastanza intelligente eppure devo ammettere che più o meno speravo in una cosa del genere: di svegliarmi una mattina con tanta voglia di fare da spaccare il mondo.
Non avevo calcolato che la grinta che volevo mi sarebbe arrivata con qualcosa che non mi aspettavo.
Un imprevisto che mi avrebbe fatto capire che tutte le scuse che ho sempre trovato non reggevano.
Tutte quelle volte che ho detto "Si voglio impegnarmi" e subito "Si ma magari più avanti, adesso non è il momento giusto, dai in fondo va bene così, posso accontentarmi"
Tutte quelle volte che ho detto "Si voglio impegnarmi" e subito "Si ma magari più avanti, adesso non è il momento giusto, dai in fondo va bene così, posso accontentarmi"
Quando anni fa non riuscivo più nemmeno a camminare per il problema alle anche avevo già capito quanto essere autonomi, poter camminare e correre senza dolori fosse meraviglioso.
E forse questo mi ha portato ad arenarmi un pochino, ad accontentarmi.
Ero già grata per ogni corsa sull'argine, per ogni camminata in montagna o al mare.
Dal 2018 ho iniziato a provare un enorme gratitudine per aver risolto senza troppa fatica un problema genetico, ero tornata a stare bene e questo era sufficiente.
Il 5 giugno puff all'improvviso mi sono rotta un malleolo.
Ero lì che correvo come al solito, un po' distratta perché convinta che non servisse tutta questa concentrazione per mettere un piede dietro l'altro e sono caduta
OPS
È stato l'insegnamento più grande che abbia ricevuto.
Sono stata seduta e ho saltellato con le stampelle per oltre due mesi,
a qualcuno potrà sembrare poco tempo ma per me non è stato così
E' stata un estate davvero istruttiva, ma difficile.
Le telefonate di notte alla mamma o agli amici in lacrime sono state frequenti,
le sere in cui ho annegato la tristezza tra un bicchiere di vino e uno di gin non sono mancate.
Non sono mancati i momenti di rabbia, di frustrazione, di paura, di tristezza.
Ma credo che sia normale.
Dei momenti in cui si crolla va bene, credo che l'importante sia
(dopo aver buttato fuori le proprie emozioni)
legarsi i capelli, lavarsi il viso e ricominciare lì dove ci si era fermati.
Quest'estate continuavo a pensare ad un unica cosa:
che volevo rimettermi in piedi volevo tornare a camminare ma soprattutto a correre,
volevo fare quello che amavo e farlo bene,
senza più nascondermi dietro fragili scuse.
Ho chiesto più grinta e alla fine sono stata accontentata,
quest'estate me la porterò nel cuore per sempre
perché sono cambiata e cresciuta tantissimo.
Quindi ecco, questa riflessione per dirvi che:
occhio a cosa desiderate perché magari verrete accontentati anche se non come vi immaginate voi.
Abbiamo il controllo su pochissime cose, ma siamo padroni delle nostre reazioni,
decidiamo noi come un evento può farci evolvere e questo non dovremmo dimenticarlo mai.
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