TENTATIVI


"Sono in un periodo della mia vita in cui non mi va di fare scelte definitive"
Questa frase mi ha fatto riflettere parecchio

Secondo voi quali possono essere delle scelte definitive? 
Sapreste dirmene alcune? 
Perché io ci ho pensato ma non ho trovato una risposta soddisfacente.
Certo, possiamo fare delle scelte con la speranza che durino: 
un trasferimento, 
un matrimonio, 
un lavoro,
ma nulla più di questo.
Possiamo avere delle aspettative ma non delle certezze

Vi è mai successo di trovarvi in una situazione che vi va stretta
di sentire l'acqua alla gola? o i piedi che sprofondano nelle sabbie mobili?
Se vi trovaste in una situazione simile come agireste?
Vi fareste prendere dal panico? 
Agitandovi inutilmente, urlando così consumereste ancora più velocemente l'aria che vi resta?
Oppure dopo un momento di valutazione cerchereste un appiglio per togliervi dal pericolo?
Probabilmente sì, 
mi direste di che scegliereste quest'ultima opzione!
Ma adesso siete rilassati, comodi, con un telefono in mano a fantasticare su una situazione pressoché improbabile.
Il punto è che poi, quando si finisce in situazioni simili
si smette di ragionare
e anche le scelte più ovvie sembrano infattibili.

Quando nella vita ci troviamo in una situazione che non ci piace, 
che ci sta soffocando, 
che ci sta tenendo ancorati alle nostre certezze 
non riusciamo più a ragionare in maniera lucida, 
ci facciamo prendere dal panico, ci dimentichiamo di ragionare 
e ignoriamo la via che consiglieremmo ad un nostro amico nella nostra identica situazione.
Scegliere un appiglio per riuscire a risalire

Quando siamo in una situazione di stallo, dobbiamo essere disposti a provare 
a fare dei tentativi
accettando un suggerimento
provando a seguire un consiglio
provando a tenderci verso un ramo piuttosto che un altro.
Non è assolutamente detto che sia la strada giusta ma questo è irrilevante.
Non è detto che quel ramo ci tenga, 
non è detto che sia robusto abbastanza, 
magari mentre cerchiamo di tirarci fuori si spezza. 
Sembrerà un fallimento ma ci avrà fatto guadagnare centimetri che potrebbero rivelarsi essenziali.

Quando ci si sente arenati
insabbiati
incastrati 
L'unica cosa che possiamo fare è muovere un passo verso una direzione, 
non è detto che la direzione ci piaccia, 
che faccia per noi 
che sia quella giusta,
o quella definitiva
ma spostandoci potremo avere una visuale migliore, potremmo notare qualcosa che dal luogo in cui eravamo prima non riuscivamo a vedere.

Nessuno ragiona bene con una pistola puntata alla testa. 
Sicuramente con le sabbie mobili che ti inghiottono lentamente non si può pensare lucidamente
Ecco perché bisogna riuscire a guadagnare un po' di terreno, per poter riprendere fiato...

Quando stavo male, mi sono aggrappata a qualsiasi cosa
sono andata da vari psicologici 
(prima di capire che il mio problema era di natura psichiatrica
ho letto libri
ne ho parlato con amici (o con coloro che pensavo lo fossero). 
Mi guardavo intorno continuamente, 
cercando appigli
speranze
vie d'uscita.
Molte di queste erano strade cieche senza via d'uscita, 
ne ho parlato con amici che non mi hanno capita, 
ho letto libri che non mi sono serviti, 
ho provato cose nuove che non mi hanno aiutato. 
Ma ho tentato.

Alla fine, un errore dopo l'altro, sto riuscendo a risalire. 
Con tanta fatica e tanti sbagli che alla fine sono stati semplicemente passi avanti.

Fallire non significa tornare indietro,
quando si sbaglia si va avanti comunque e in realtà anche più in fretta.
Si impara molto di più con un errore che con una strada giusta imbroccata al primo colpo.

I fallimenti, se volete chiamarli così non fanno calare la nostra autostima, 
non fanno calare l'umore o la voglia di tentare, ma danno speranza.
Se risalendo spezzi il ramo a cui ti eri aggrappato, non ti viene voglia di mollare, anzi, comprendi che l'idea era giusta ma che hai solamente sbagliato il mezzo o il modo.

La risalita non è facile, questo non lo nego, 
quando riesci a trovare un appiglio solido e inizi ad aggrapparti ad esso comincia la parte difficile: 
le mani iniziano a sudare, 
gli avambracci fanno male 
e la sabbia continuerà sempre a risucchiarti verso il basso appena allenti un attimo la presa. 
La risalita credo sia così per tutti: soddisfacente e a tratti paurosa.
Penserete di non farcela, 
di essere stanchi 
di non avere più forza o speranze
di essere in ritardo...

...ma tentare è l'unica opzione che abbiamo
Who dares wins




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