GRAPHIC NOVEL


Ho un amico illustratore che per la laurea mi ha regalato la mia prima graphic novel.
So che probabilmente anche voi ignoravate l'esistenza di questo genere letterario
Tranquilli... anche io fino a poco tempo fa. 
Se per farvi capire a grandi linee vi dicessi che sono come i fumetti probabilmente J verrebbe a prendermi a casa per cui vi semplifico il termine anglosassone con la dicitura "romanzo grafico" 
(cit. google traduttore)
Per la precisione significa che sono storie auto-conclusive: 
con un inizio, uno svolgimento ed una fine e solitamente anche con un intreccio abbastanza elaborato.

In sostanza, le parole vengono ridotte al minimo, anzi oserei direi sostituite con le immagini: 
Il protagonista non te lo devi immaginare come un uomo alto, 
calvo, un po paffuto, con la barba spettinata e gli occhi profondi 
perché l'autore te lo disegna in maniera più o meno definita e non servono altri vocaboli per descriverlo, persino il suo atteggiamento emerge da come viene delineato.

Una cosa che ho scoperto di me stessa leggendo la mia prima storia illustrata 
è che sono una lettrice affamata: divoro le parole. 
Non so se per curiosità o impazienza (credo la seconda) 
ma è come se andassi di fretta, ansiosa di arrivare al dunque.
Con le graphic novel non puoi fare lo stesso, cioè puoi per carità, 
ma ti sfuggirebbe la parte essenziale di ciò che l'autore sta dicendo.
Ci possono essere intere pagine illustrate, 
senza nemmeno una lettera che se ti ci soffermi a guardarle parlano da sole
Questa per me è stata davvero una piacevole scoperta.

C'è del CAOS nelle graphic novel che all'inizio può spiazzare.
Quando leggi un libro segui l'ordine delle parole, 
lettera dopo lettera, 
riga dopo riga. 
Non serve una mappa perché non puoi perderti.
Qui non è così, tu volti una pagina e puoi notare un colore acceso, 
un disegno particolarmente definito,
un'immagine più grande che devia la tua attenzione, 
puoi essere distratto da qualcosa, e quel qualcosa cambia per ognuno di noi, è soggettivo.
Anche all'interno della singola vignetta c'è chi mette a fuoco prima il soggetto, 
chi nota la didascalia, 
chi si accorge dell'ambientazione, 
ognuno pone l'attenzione su una cosa diversa e con l'ordine che preferisce...

L'estrema PERSONALIZZAZIONE 
anche questo ho notato e apprezzato di questo differente modo di comunicare. 
Non c'è la rigidità di un font pre-impostato che resta uguale a se stesso per tutto il racconto. 
Anche la forma indica qualcosa, ha uno scopo: l'autore può scrivere in modo rotondeggiane, in maniera ansiosa o frettolosa, in grande, piccolo o grassetto; può cancellare quanto aveva scritto tirando una linea e permettendo al lettore di vedere le scritte sottostanti.

Ultimo punto: Il TEMPO
la differenza di tempo impiegato per leggere un romanzo e una graphic novel non sono paragonabili. 
Le uniche due che ho letto le ho consumate in poche ore 
(cercando di andare lentamente)
Eppure, nonostante il numero ridotto di pagine e di parole l'autore può riuscire lo stesso (se è bravo) 
a farti conoscere, comprendere un personaggio quanto basta per farti affezionare.
é come se si mirasse all'essenzialità, il superfluo viene allontanato.
Nei romanzi invece si racconta, si divaga, si fanno perifrasi, si allunga, si devia
Come se la lunghezza di un testo fosse sinonimo di qualità.

Queste sono solo alcune osservazioni emerse durante la lettura di due testi: 
"NONOSTANTE TUTTO" di Jordi Lafebre
&
"UNA STORIA" di Gipi

Mi piacerebbe farvi una recensione di questi due libri analizzandoli separatamente
ma intanto vi lascio questo spunto di riflessione sperando vi piaccia e vi susciti un po' di curiosità per questo differente genere letterario.

Grazie J







Commenti


  1. Ogni potere umano è composto di tempo e di pazienza.🐢

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  2. Non sono proprio la persona giusta per le graphic novel, io voglio arrivare al succo del discorso, non perdermi a guardare le immagini. Nemmeno da piccola quando stavo imparando a leggere mi piacevano i fumetti

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