NON PIU' SCUSE
Le ultime settimane sono state estenuanti
Da quando ho iniziato a lavorare,
ormai più di un mese fa,
ho fatto il possibile per mantenere lo stesso ritmo di vita che avevo prima...
Volevo rimanere me stessa per quanto più tempo possibile.
A giorni alterni sto sacrificando qualcosa di mio.
La pittura e la lettura sono state le prime a perdere il loro spazio
e al terzo posto si è posizionata la scrittura.
Il cervello dopo 7 ore di lavoro è stanco,
mi rendo conto che non elabora più i concetti come prima,
va a rilento,
come se le parole uscissero a fatica da una bocca impastata o da mani con l'artrosi.
Sono sempre state le dita a dover stare dietro ai pensieri,
questi fluivano veloci e la tastiera veniva pigiata con forza per stare al passo.
Non è più così
Mi sento svuotata,
stanca...molto stanca
L'unica cosa che non ha perso la sua posizione è lo sport, anzi...
la pianificazione degli allenamenti va di pari passo con quella dei turni del lavoro.
Sono due mesi che sono tornata ad allenarmi, con una logica ma soprattutto un obiettivo.
E mi rendo conto che non esistono più scuse,
non esiste la scusa della pioggia,
del freddo,
della stanchezza,
del dolore a qualche articolazione
e da stasera nemmeno la scusa del buio.
Sono andata a correre quando il sole era già tramontato,
avvolta da vestiti termici e vari strati di cotone
avevo esposte solo le mani e gli occhi, quest'ultimi schermati dagli occhiali da vista.
E' stato un allenamento bellissimo, mentre scattavo tra una ripetuta e l'altra mi sentivo
libera
leggera
potente
invincibile
veloce
Ogni singolo giorno ringrazio, non so bene chi, per l'infortunio del 5 giugno.
Ringrazio per l'inferno burocratico/sanitario/medico che ho subito,
per l'operazione,
per la riabilitazione,
per il gesso e le stampelle in una casa ricca di scale,
per la "solitudine" di quei mesi.
Non credevo alla favola del "tornerai più forte di prima"
ma mi sono dovuta ricredere, perché è successo.
NO MORE EXCUSES
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