QUANTO INVESTITE SU VOI STESSI?
Una sera di qualche settimana fa ho avuto una conversazione particolare con un mio amico.
Una conversazione profonda, schietta che forse voleva essere,
o per lo meno io l'ho interpretata così,
una critica costruttiva.
Il confronto, che inizialmente non sapevo dove volesse andare a parare,
mi ha messo molto a disagio, me ne sono accorta subito.
Mi sono chiusa in me stessa, avvolgendomi stretta,
con le braccia conserte sul petto per proteggermi dall'eventuale attacco.
Una critica per quanto costruttiva e fatta con buone intenzioni va comunque a smontare qualcosa,
va a mettere in discussione qualcosa di cui eri convinto.
L'assimilazione di un tale evento non è immediato,
si deve ascoltare un'opinione che diverge dalla tua e capire quanta verità c'è in quelle parole.
Se una persona che ti conosce vuole dirti quello che pensa un fondo di verità deve esserci.
Quanto investite su voi stessi?
Non sul vostro lavoro, sulla vostra famiglia o sulla vostra casa... intendo proprio su di voi.
Mi sono presa un po' di tempo per rispondere a questa domanda,
per rifletterci e osservarmi e la risposta (onesta) è stata: non molto.
Ho sempre investito parecchio sugli altri, ma su di me sempre un po' meno.
Se credi nelle capacità della persona X e investi su di essa se fallisce tu non hai perso molto,
il sogno infranto non è il tuo e la delusione ti sfiora.
Al contrario, se la persona X riesce a raggiungere i suoi obiettivi puoi esserne fiera.
Mi è capitato di appoggiare idee folli di persone del mio passato; in particolare di una.
L'ho fatto investendo tempo e risorse e non me ne sono mai pentita,
vedere questa persona riuscire a mettere in pratica il suo sogno per me è stato bellissimo.
E' stata la dimostrazione che era possibile, credere in qualcosa di assurdo, lavorarci e realizzarlo.
Perché nel caso di questa persona non era un sogno improvvisato ma un progetto che durava da anni,
con modifiche, aggiornamenti, cambiamenti: il progetto di una vita.
Vedere qualcuno così vicino a me che riusciva a realizzarsi come persona è stato bellissimo.
Decidere di investire su di me l'ho sempre reputato un rischio troppo alto.
Quello che mi ha sempre frenato era la paura di fallire, di non farcela...
Ho sempre cercato di evitare quella sensazione di vergogna
di dover ammettere di aver fatto una cosa stupida,
sbagliata o peggio ancora, una cosa che mi avevano suggerito di non fare.
Sono sempre stata ostinata,
sulle cose ho sempre voluto sbatterci la testa personalmente per constatare una verità,
indipendentemente dal fatto che me la avessero già confermata gli altri.
La conversazione con il mio amico mi ha fatto capire questo:
la mancata realizzazione delle mie ambizioni non stava nei sogni improbabili,
stava nel fatto che io, per prima, non ci ho mai creduto.
Non ci ho mai investito.
Si può praticamente dire che non ci abbia mai neanche provato
unicamente per la paura di essere giudicata, additata o derisa.
Alla fine mi sono posta un'ultima domanda:
Sarò in grado di convivere per tutta la vita con questa consapevolezza?
Con la consapevolezza di non averci nemmeno provato?
Con la consapevolezza di non averci nemmeno provato?
NO
Ora, molto più di una volta
RispondiEliminaEssere felice per gli altri o aiutarli nei propri sogni non vuol dire, farlo per aver pura di percorrere i propri sogni.
RispondiEliminaLaurea triennale
Laurea Magistrale (portando avanti la tua idea di tesi fregandotene di quello che ti hanno detto)
Coach
Blogger (tripla direi)
Modella
Artista del legno.
Una campionessa di pesistica.
Passato lavorativo non da poco.
Hai fatto molte cose nella tua vita, forse anche più di chi ha il doppio dei tuoi anni. È ancora molte ne farai magari non ci hai messo tutto quello che volevi in passato ma hai investito del tempo su di te. Se no non saresti La persona che sei oggi. Qui a farti queste domande sul TUO Blog e con molte persone che ti leggono e che trovano conforto nei tuoi testi.
Non sei sola e credi più in te stessa.
Nessuno è Superman in questo mondo siamo solo tutti Clar kent che cerca un paio di occhiali colorati per non confondersi.