ACQUA


Voleva essere uno dei miei primi caroselli sul profilo sportivo:
MENTE 
Alleata o nemica?

L'altro giorno parlandone con un amico ho provato a spiegarglielo:
di quanto sia difficile indirizzare correttamente la propria mente.
Di quanto sia difficile tenere a fuoco i propri obiettivi.
Quando qualcuno vi vuole bene e vi vede in difficoltà vi dirà:
"Tu chiamami, quando senti che stai per perdere il controllo, 
se sei in difficoltà!
Io ci sono, non farti problemi
"
e tu automaticamente fai quel mezzo ghigno
perché apprezzi l'impegno ma loro non capiscono...
...è come arginare un fiume in piena con del terriccio,
come provare a deviare un fiume con qualche sasso,
come sperare che qualche albero fermi una valanga.

La mente è un flusso continuo.
non c'è un inizio.
Non riesci ad individuare una fonte da cui nasce il malessere. 
Nascerà sicuramente in un punto
ma poi cresce, 
goccia dopo goccia.
Senza che tu te ne accorga 
il flusso diventa sempre più impetuoso, 
travolgente, 
veloce.

Tu ti ci ritrovi dentro, 
di punto in bianco.
non ti eri resa conto che l'acqua stava salendo, 
dalle caviglie ti è arrivata alla gola in pochissimi istanti.
Il momento prima eri lì, tranquilla e il momento dopo ti inizi a soffocare.
Perché la verità è che pensi di saper nuotare,
quando l'acqua ha superato le ginocchia non te ne sei nemmeno accorta,  
tanto andava bene,
quando ha superato il bacino andava bene uguale
va bene anche fino alle braccia, 
va bene, ce la puoi fare...
quando l'acqua ti entra nelle orecchie, 
in bocca 
e non riesci più a respirare 
capisci che è troppo tardi
hai aspettato troppo
Ora non riesci più a stare a galla.

Avete presente la fiaba della rana e della pentola bollente?
La rana muore se l'acqua in cui è immersa si scalda gradualmente, 
al contrario se la rana cade nel pentolone con l'acqua bollente schizza via. 
Reagisce.
Riesce a reagire perché passa da una situazione ottimale ad una di totale sofferenza
Al contrario, mentre sta ammollo nell'acqua che si scalda 
non percepisce il pericolo che si sta avvicinando
all'inizio sta bene ugualmente, 
poi inizia a sopportare e quando decide che è ora di reagire non ce la fa più.
Non riesce a reagire perché ha aspettato troppo...

Come vi dicevo all'inizio, è difficile individuare il punto di non ritorno.
Quando viene acceso il fuoco? 
Quando l'acqua inizia a riscaldarsi?
O quando supera tot gradi?
QUANDO la rana avrebbe dovuto chiamare per dire che aveva bisogno?





Commenti

  1. È un argomento molto ostico da spiegare… credo che non tutti capirebbero, solo chi ha passato certe cose lo fa realmente o che sa cosa vuol dire.
    Certe volte si dicono frasi perché è giusto così per far sentire a proprio agio una persona o meno sola ma non ci rendiamo conto che alla fine sono frasi dette senza pensare perché si; Bisognerebbe fermarsi a pensare e capire l’altra persona cosa prova. A volte si parla solo per non rimanere lì fermo con gli occhi tristi ad ascoltare e per in avere un senso di impotenza nel aiutare le persone a noi care.
    Il messaggio che hai mandato è breve ma conciso e fa ben capire cosa si prova nell’ essere un fiume in piena… o una rana che credendo di farsi un bagnetto tiepido finisce per essere lessata…

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