IGNORANZA



Questo era un post che avevo iniziato a scrivere ancora ad agosto, mentre ero al mare.
Non l'avevo mai pubblicato perché c'era troppo risentimento, 
l'avevo scritto di getto e non mi era piaciuta la cattiveria che emanavano le parole.
Ma soprattutto, non ero riuscita a trovare le parole adatte...
Ignorante è colui che...?
Mi venivano le seguenti affermazioni ma non mi convincevano del tutto

Ignorante è colui che... 
che trascura; è colui che non vede, che non sente, che non coglie...
L'ignorante è superficiale, spesso arrogante e supponente,
è convinto di possedere la verità che però, di fatto, ignora...

e poi mentre ero assorta nella lettura di Gotto me lo sono trovata lì davanti
il concetto che avevo in mente che non sapevo come esprimere
l'ignoranza è la mancanza di consapevolezza

Consapevolezza = essere al corrente di qualcosa.
Le persone ignoranti non sono consapevoli, non hanno coscienza su quella cosa.

Non sono consapevoli, 
per esempio, 
che la tazzina di caffè che non riportano al bancone sarà riportata da qualcun altro,
che il loro disordine verrà sistemato da qualcun altro
che il loro sporco verrà pulito da qualcun altro
L'ignorante ignora questo dettaglio
Ciò che loro ignorano sarà affare del prossimo e non resterà in sospeso.

Nonostante la tecnologia ci stia allontanando sempre di più gli uni dagli altri 
noi siamo e restiamo interconnessi.
La tua maleducazione ricadrà inevitabilmente sulla persona che arriva dopo.
Vogliamo trovare il tavolino pulito quando ci sediamo per consumare 
e poi siamo i primi a lasciarlo sporco, 
vogliamo il prato pulito ma siamo i primi a lasciarci le carte, 
vogliamo un qualcosa in ordine e siamo i primi a lasciare scompiglio.
Se non troviamo qualcosa come vorremmo ci sentiamo in diritto di lasciarlo come l'abbiamo trovato, 
se non peggio, 
ignorando completamente che questo atteggiamento va ad allungare una catena già infinita.

Vorrei fossimo più consapevoli di quanto i piccoli gesti possano fare la differenza,
non nel mondo, 
ma nelle persone che vengono dopo di noi, che magari, 
durante un turno di lavoro 
notano un vassoio sopra al bancone con le tazzine usate riposte.
Ci avete mai lavorato dietro un bancone?

Quanto potete essere di fretta al bar, prima di andare a lavoro, 
da dire di non avere il tempo di riportare indietro una tazzina?
Forse se aveste bevuto il caffè senza scrollare il telefono per i vostri venti minuti di colazione avreste potuto riportare indietro la tazzina e anche scambiare due parole con la cameriera.
E magari, dico, magari al posto di uscire frettolosamente dal locale, sbattendo la vostra valigetta con la borsa della spesa della signora avreste potuto uscire con calma tenendo aperta la porta alla donna che entrando dopo di voi vi avrebbe ringraziato con un bel sorriso.

Ci avete mai lavorato dietro ad un bancone?
Anche se voi non potete vederlo c'è, c'è sempre anche sotto la scorza.
Un mezzo sorriso grato c'è sempre 
quando in mezzo a tanti ignoranti si incontra qualcuno consapevole.
Se lo ignorate ve lo dico, fa piacere notare che un vassoio viene riposto sopra al bancone, 
fa piacere la gentilezza con cui un estraneo ti ha risparmiato l'ennesimo giro tra i tavoli.
Se lo ignorate ve lo dico, che mentre voi siete di fretta per andare a lavoro incontrerete sicuramente qualcuno che è concentrato nel svolgere il suo.
E se al posto di farci lo sgambetto gli uni con gli altri per vedere chi arriva prima ci dessimo un mano?
sarebbe un'idea così terribile?
Se tu mi aiuti riportando il vassoio magari io riesco a servire prima il prossimo cliente che, 
uscendo, riuscirà a compiere un altro gesto gentile verso qualcun altro.

Potremmo veramente cambiare il mondo a furia di piccoli gesti






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