SUCCEDE SEMPRE QUALCOSA...
Non so sa dove cominciare per raccontarvi quello che mi è successo questa sera.
Forse la proprietaria della casa vacanze per cui lavoro deve avermi visto un po' troppo mogia,
a seguito del mio trasferimento in Sardegna,
e così mi ha chiesto se volessi accompagnarla ad una festa.
Mi era stata spacciata come una festa di compleanno in un agriturismo.
Quando me l'ha chiesto, istintivamente, ho risposto di si; che sarei venuta volentieri.
Quando però è stata l'ora di partire volevo tirarmi indietro, non volevo spendere soldi.
Ero lì per guadagnarne, non per spenderne!
Non mi andava di cenare fuori, in un'agriturismo poi, sicuramente sarebbe stato costoso!
Quando siamo arrivate abbiamo lasciato la macchina all'inizio di un grande vigneto,
più avanti vedevo delle luci, sentivo delle voci e della musica,
avevo intuito che la festa fosse lì ma non mi sarei mai aspettata tutto ciò che ho trovato.
La prima cosa che ho notato,
quasi contemporaneamente ad una tavolata ricolma di buon cibo portato dai vari invitati alla festa
è stato un gruppo di uomini e donne in semicerchio che suonavano.
Suonavano improvvisando!
Alcuni seduti, altri in piedi e mentre creavano musica ci ballavano persino sopra.
Ognuno suonava uno strumento diverso:
c'erano flauti, fisarmoniche,
una specie di batteria, tanti tamburi, delle cose simili alle maracas
e non saprei come definire la maggior parte degli altri strumenti che stavano li,
appoggiati in centro, per terra, al semicerchio di persone.
Chiunque volesse poteva prenderne uno ed unirsi alla melodia.
Sono stata tentata per tutta la sera, ma alla fine sono rimasta in disparte
unicamente ad ascoltare.
Il suono, in particolare quello dei tamburi, mi ha rapito da subito!
E' stato penetrante,
mi ha sconnesso con tutto ciò che mi stava logorando prima di arrivare lì.
Sentivo solo il ritmo, la melodia.
Sentivo il mio cuore battere al tempo della musica.
La seconda cosa che ho notato sono stati i piedi,
erano quasi tutti a piedi nudi,
non importava se stavano ballando sulla lingua di mattonelle che costeggiava la casa,
non importava se erano a bere e parlare in mezzo al vigneto,
non si preoccupavano di rimettersi le calzature.
Anzi secondo me li c'erano proprio arrivati scalzi
perché io scarpe abbandonate in giro non ne ho viste.
La terza cosa che ho notato è stata una donna,
di cui davvero non mi sento di ipotizzare un'età
perché neanche a vent'anni io mi sentivo così.
Era energia pura!
A differenza degli altri che suonavano seduti,
con gli occhi semichiusi assorti nel ritmo della musica,
Lei teneva i suoi occhi azzurri fissi su di noi,
i corti capelli grigi e le balze della maglia svolazzavano ovunque.
Stava suonando uno strumento a fiato, e nel mentre si muoveva freneticamente
andando a tempo con una musica che non poteva conoscere o prevedere.
Sono rimasta spiazzata, ero preparata a qualsiasi tipo di festa ma non una cosa del genere.
Nel corso della serata mi sono state presentate un po' di persone...
...Il festeggiato, per cominciare,
che fa l'insegnante di surf, windsurf e vela
a pochi passi da dove alloggio io.
Così parlando mi sono resa conto che avevo fissato una lezione di prova di surf
per l'indomani pomeriggio.
Forse per caso o per destino!
...Un signore tedesco che suonava un altro strumento che non ho saputo riconoscere.
Lui al posto di stringermi la mano mi ha abbracciato.
Un abbraccio lungo, stretto, profondo che mi ha fatto sorridere, quasi commuovere.
Nel corso della serata gli ho chiesto come ci fosse arrivato fino a qui dal nord della Germania
mi ha risposto: per i colori.
Mi ha spiegato che ha vissuto quasi quarantacinque anni vicino a Francoforte
dove c'erano solo migliaia di sfumature di grigio.
Qui avevamo i colori!
E come dargli torto, andando a correre oggi me ne sono accorta anche io.
Tra l'azzurro del mare e del cielo si stagliavano una marea di colori:
tutte le sfumature di verde della vegetazione
e i colori caldi delle montagne in lontananza.
Durante la serata ho notato anche che nessuno di loro aveva il telefono in mano,
nessuno faceva foto o condivideva quei momenti sui social.
Non si parlava degli altri, non si spettegolava,
non si faceva gossip, non si è parlato nemmeno di lavoro!
Si parlava unicamente di se stessi,
anzi a dire il vero si parlava poco
perché la maggior parte dei presenti era intenta a ballare e suonare.
Mi sono sentita parte di qualcosa.
Mi sono sentita meno sola quando il tedesco mi ha detto di aver lasciato il suo paese
perché voleva vedere i colori nella sua vita.
Meno sola quando una ragazza spagnola di dieci anni più grande di me mi ha detto che dopo aver fatto l'erasmus qui ha deciso di ritornarci dopo l'università,
questa volta senza una data di scadenza.
Ora ha un'agenzia ed organizza escursioni perché è ciò che le piace fare!
Meno sola quando un altro ragazzo mi ha detto che domani comincia la stagione come bagnino perché ama il mare e nei mesi estivi è li che vuole stare "la vista dal mio ufficio non è niente male"
Meno sola quando un altro ragazzo
mi ha detto di aver lasciato la sua città perché la trovava soffocante,
di essersi trasferito qui da poco, doveva essere una tappa di passaggio per proseguire e andare a lavorare in svizzera ma poi si era innamorato e aveva deciso di rimanere!
Siamo tutti alla ricerca di ciò che ci rende felici.
Ascoltare tutte queste storie mi hanno fatto sentire parte di qualcosa.
Sono sicura di aver tralasciato qualche dettaglio,
forse le risate sincere,
vedere la gente che si diverte,
che si gode il momento.
Forse mi mancava tutto questo.
Succede sempre qualcosa di meraviglioso
cit. GG
Cara Francesca, grazie per questa condivisione! Hai già incontrato un po' di vera Sardegna, quella bella, fatta di Persone 🩷 sono stra felice per te 😊
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