LE ARMI DELLA LUCE


Era da un po' che non riprendevo in mano un suo libro.
Io Lui ho avuto il piacere di scoprirlo nell'estate tra la prima e la seconda superiore. 
La mia professoressa di storia ci aveva suggerito la lettura de I pilastri della terra per l'estate. 
Non era obbligatoria, solo consigliata.
Mi ricordo che quel libro me lo prestò mio zio, che a casa ne aveva davvero tanti.
Iniziai a leggerlo senza aspettative, per tornare in aula a settembre e dire di averci almeno provato.
Ma Ken è così, bastano pochissime pagine per farti immergere nelle vicende.

Mi ricordo che quell'estate, oltre a quel libro lessi anche la seconda parte Mondo senza fine 
e mi innamorai del suo modo di scrivere, 
nonostante il dodicesimo secolo inglese non l'abbia mai sentito vicino.

Nell'ottobre del 2023, oltre dieci anni dopo, stavo camminando in centro a Padova... 
Passando davanti all'IBS il mio sguardo si posò sulla vetrina 
nella speranza che qualcosa attirasse la mia attenzione.
Riconobbi subito lo stile familiare della copertina!
Entrai e dopo aver letto dove e quando era stato ambientato il nuovo romanzo lo comprai subito, 
senza rifletterci!

Le armi della luce, il nuovo romanzo storico ambientato a Kingsbridge 
(che ormai mi sembra familiare da quante storie ci ho letto in quella città
nel periodo della rivoluzione industriale, 
nel periodo dei cambiamenti: 
il periodo storico che preferisco.

Ken è così: spiazzantediretto, riesce a farti affezionare ai personaggi in pochissime pagine 
e poi te li sa strappare via dalle mani con una serenità pazzesca. 
Bastano pochi dialoghi per farti convincere che quel personaggio ti farà compagnia fino alla fine del libro invece poi accade la vita.
La vita, ancor di più nel medioevo, funzionava così:
era crudeleamaradifficileingiusta.

Nei primi romanzi che lessi c'era anche una buona dose di sesso tra le pagine. 
Un sesso realisticocrudodolorosonecessario 
che ti sbatteva in faccia la reale situazione di molte famiglie, di molte donne.
Personalmente era una cosa che adoravo. 
Mi piaceva la schiettezza e la trasparenza con cui raccontava un argomento fatto solo di tabù.

Non serve molta fantasia con Ken
(questo potrebbe essere sia un pro che un contro)
Non c'è molto spazio per l'immaginazione perché ti racconta tutto per filo e per segno.
I particolari descrittivi sono il suo punto forte: 
dagli abiti agli sguardi,
dalle azioni lavorative alla tonalità dei vestiti,
dal meteo, all'urbanistica della città;
è strabiliante come riesca a ricreare gli ambienti, gli scenari 
per far sì che, mentre tu legga sul divano, ti senta trasportato in quel preciso punto della storia.

C'è un dialogo che mi ha particolarmente colpito, nella prima metà del libro:
"Perché?" domanda l'amica di una delle protagoniste in merito ad una questione in sospeso...
"Perché io lavoro, dormo e mi prendo cura di mio figlio e non voglio che la mai vita sia solo questo"
Rileggetela,
"lavoro, dormo, mi prendo cura...non voglio che la mia vita sia solo questo..."
non vi sembra così attuale?
Ha centrato un punto cruciale, che sentiamo vivo ancora oggi, non trovate?
Ci basta davvero che la nostra vita si articoli in questo: lavoro, casa, famiglia?
Non basterebbe un post dedicato per sbrogliare questo punto, 
ma vi prometto che ci ritornerò con più calma.

Al centro del libro mi sembra ci sia la volontà di rischiare e il coraggio...
Il coraggio di voler dire la propria, di voler qualcosa di diverso, di opporsi.
Ci sono dei personaggi che mettono in gioco tutto, 
che davanti ad un bivio non scelgono la via più facilesicurascontata ma osano
Personaggi che hanno avuto il coraggio di rischiare 
in un mondo molto diverso da quello a cui siamo abituati noi.
Personaggi che, anche se inventati, sono reali
Perché le persone che hanno dato vita alla rivoluzione industriale sono esistite. 
Non si tratta di una singola persona, ma una somma di esperienze,
di incontri, di fallimenti, di novità e tentativi che hanno rivoluzionato il mondo della tessitura in primis 
e, con una reazione a catena, tutto il resto.

In poco più di mille pagine viene raccontato un cambiamento, 
fatto da singole entità che però hanno cambiato il mondo.
E' buffo perché gli artefici del cambiamento non ne erano consapevoli (non lo si è quasi mai), 
non sapevano che stavano rivoluzionando il mondo per sempre. 
Non si rendevano conto della portata delle loro idee.
Non si rendevano conto della potenza di un'idea detta ad alta voce.

Infine è affascinante vedere come i sognatori, 
convinti di aver perso la battaglia, in realtà abbia vinto la guerra.
Mentre 
tutti gli altri, 
che si sono crogiolati nelle loro convinzioni, 
hanno assistito impotenti alla scomparsa di ciò che credevano intramontabile.

"Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, 
finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa" cit.

A volte ci dimentichiamo che la vita è un groviglio complicato 
che una perdita oggi può significare una conquista domani
che un dolore oggi può significare felicità domani
che un fallimento oggi può significare una vittoria domani

Avvolti nella quotidianità spesso perdiamo di vista tutto il resto

It will continue, if you want it...

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