SEX EDUCATION (IV)

 

Ho appena finito di guardare la quarta e credo ultima stagione distribuita da Netflix.
Ad essere onesta ho iniziato a guardarla un po' per noia, 
un po' perché essendo a casa in malattia con febbre e mal di testa non riuscivo a fare molto altro.
Si l'ho guardata tutta in meno di 48ore
Le prime tre stagioni mi erano piaciute 
e mi sembrava comunque giusto concludere quello che avevo iniziato. 
Non avevo grandi aspettative, non avevo un visto un trailer e non sapevo cosa mi aspettasse.

Delle prime stagioni avevo apprezzato i temi e la modalità con cui erano stati trattati. 
La normalizzazione del sesso e delle relazioni era stata fatta in modo del tutto naturale, 
inserita in un contesto piacevole, con una differenziazione molto dettagliata dei personaggi. 
L'estrema varietà delle voci era come se garantisse un ampio ventaglio di possibilità al pubblico per immedesimarsi in uno dei modelli proposti.
Lo stesso aspetto veniva approfondito sia dal punto di vista giovanile/adolescenziale sia da quello genitoriale/adulto il che devo dire rendeva la seria apprezzabile da qualsiasi generazione

Sono convinta che la maggior parte delle persone che abbia seguito questa serie-TV 
siano purtroppo UNDER 30 o comunque coloro che rientrano nella generazione Y (i cosiddetti millenials)
il che è un peccato, penso che tra i giovani ci sia abbastanza comprensione, mentre molte tematiche risultano ancora estranee alla generazione X o ai Boomer, 
proprio quelli che non guarderebbero mai una serie del genere...

Infatti devo dire che i tabù che sono stati sdoganati nelle prime stagioni non mi hanno sconvolta. L'accettazione del proprio orientamento sessuale, per esempio, su cui verte buona parte della stagione mi aveva suscitato principalmente tristezza per il fatto che servisse ancora normalizzare certe tematiche.

Detto questo non vorrei scendere troppo nei dettagli delle prime stagioni 
avendole viste ormai quasi 3 anni fa. Volevo invece concentrarmi su quest'ultima.
Se dovessi usare degli aggettivi direi: 
spiazzante
anti conformista
non scontata
disorientante
anti convenzionale
reale

Gli eventi non hanno seguito la classica logica da film, 
nonostante l'ambientazione in un liceo utopico
i dialoghi, le decisioni, le emozioni erano estremamente realistiche.
Avete presente quando guardando un film non condividi una mossa di un personaggio pensando che se fosse successo a te, nella realtà, non avresti mai reagito in un certo modo? A me capita spesso in quei film che seguono un copione dettagliato, il personaggio deve arrivare da A a B e di conseguenza il regista gli fa fare delle cose forzate che non risultano naturali per raggiungere il fine.
Non ho percepito nulla di tutto ciò in questa stagione...

Non si intuiva il finale della stagione già dal primo episodio e questo l'ho apprezzato parecchio.
Sono stati inseriti diversi personaggi con un ruolo decisamente centrale che mi sono piaciuti molto.
Il tema della disabilità è stato messo al centro in modo meraviglioso a tratti toccante anche se mi rendo conto che siamo molto molto lontani da quello che il liceo Cavendish predica 
ma per un secondo è stato bellissimo immaginare che potesse essere vero.

La gentilezza come elemento fondante di una comunità
Il disagio invisibile ma costante che si prova ad aver paura di deludere costantemente i propri genitori
Il coraggio di chiedere aiuto, anzi di coraggio di dire ad alta voce che abbiamo bisogno di aiuto
La difficile convivenza dentro un corpo che non sentiamo nostro
La divisione interiore tra chi vuole essere se stesso ma non vuole perdere la sua famiglia o la sua religione
Il saper accettare un'amicizia che evolve con il tempo per i differenti percorsi di crescita
Il lutto e la volontà di chi resta di essere una persona migliore nonostante le sofferenze subite.
La difficoltà di inseguire i propri sogni...

La difficoltà di inseguire i propri sogni
quando insegnanti non credono in te, 
quando per fare ciò che ami devi allontanarti dalle persone a cui tieni, 
quando sotto sotto hai sempre pensato di non meritarti la felicità, 
quando le differenze economiche e il tuo passato hanno sempre avuto un grande peso...
Perché tutti ti esortano a fare ciò che ami ma si dimenticano di dirti che la strada, se la intraprendi, 
non è sempre facile, comporta delle rinunce, ed in primis devi crederci tu nel tuo successo.

In tutti questi punti non c'è stato niente di scontato, 
di banale, 
di prevedibile.

La relazione tra Otis e Maeve mi ha conquistato, 
il modo in cui si sono amati e si sono lasciati andare mi ha letteralmente commosso, 
perché non deve essere stato facile per Otis accettare di soffrire per amore 
e per Maeve lasciare il suo porto sicuro per trovare se stessa.
Ma credo che sia meraviglioso che l'amore possa fare tutto questo.
Ne ho avuto la conferma nelle parole che Maeve dedica ad Otis,
quando gli promette che non si sarebbe più chiusa al mondo
è la conferma che l'amore cambia le persone e può cambiare il mondo.
Perché l'amore resta, 
resta anche quando le persone muoiono, si allontanano, si nascondono, si perdono.
L'amore resta e viene percepito da chi è stato amato.


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