UNA STORIA

"Se un diciottenne si svegliasse di colpo una notte, 
si alzasse ed allo specchio si vedesse, 
per magia, per maledizione 
con la faccia, con la pelle, dei suoi futuri cinquant'anni 
morirebbe, vomiterebbe,
ma invece, 
ma invece, 
scivolando secondo dopo secondo, 
per anni e poi decenni, 
sempre distratto da altro
un giorno non più diciottenne ello si alzerà,
andrà allo specchio del bagno e si vedrà trovandosi 
mica male per quel momento, 
di colpo, una notte
mica male, mica male penserà"

Quello che avete appena letto è l'incipit di una GRAPHIC NOVEL 
che mi era stata prestata da un amico.
Senza le illustrazioni non rende in egual misura ma qui non potevo fare altrimenti.
Devo confessare che inizialmente ho fatto fatica a capire,
associare parole e immagini, se non sei abituato, non è immediato.
Quando ho compreso però, mi sono venuti i brividi!
Una realtà così ingombrante 
esposta in maniera esemplare 
in pochissime parole.

Non avevo colto subito il nocciolo della questione
Mi ero fermata in maniera superficiale all'invecchiamento fisico, 
quello a cui si allude nelle vignette.
Testimonianza più evidente dello scorrere inevitabile del tempo, 
che passa e non ci verrà in nessun modo restituito.
Ma le parole e le immagini di GIPI vanno oltre:
affrontano un tema più potente
la letalità dell'abitudine.

L'abitudine è letale, 
ci abituiamo al divenire delle cose senza accorgercene.
Siamo immersi, ovattati, distratti 
cosicché la vita finisce per sfuggirci senza emettere rumori.
L'abitudine porta all'automatismo, 
allo svolgere ripetutamente un comportamento con meccanicità, 
senza consapevolezza
arrivando a perdere il controllo su di esso.

Se a diciotto anni vi foste svegliati, di colpo una notte
vi foste alzati e allo specchio vi foste visti
per magia, per maledizione
così come siete ora 
sareste inorriditi davanti allo specchio?
Lo chiedo perché 
potrebbe capitare che
scivolando secondo dopo secondo,
per anni e poi decenni, 
sempre distratti da altro
un giorno non più diciottenni vi alzerete 
e andando allo specchio del bagno vi troverete
mica male per quel momento
di colpo, una notte, 
mica male, mica male penserete!


Non mettete da parte i vostri sogni, mai. 
UNA STORIA di GIPI

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